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Quando un logo diventa una storia da raccontare

Il viaggio creativo dietro a ‘La casa nel Castello’

Sono felice di presentarvi il nuovo logo de La Casa nel Castello. Si tratta di una rivisitazione in chiave artistica e ‘pittorica’ della mattonella che si trova fuori del portone della casa Il Giardino Segreto, realizzata da La Cocciaia anni fa sulla base di una idea di mio figlio, all’epoca molto piccolo, che per indicare questa nostra nuova casa la definiva appunto Casa nel Castello. A Suvereto non vi è un vero e proprio castello nel senso classico del termine, ma una Rocca e le mura medievali circondano tutto il borgo. Rispetto a Firenze, dove viviamo, è sicuramente una dimensione molto più raccolta e ‘medievale’. Da qui il nome, che poi è rimasto!

Se mi seguite da tempo, sapete che questa casa è sempre stata la sola e unica ‘casa nel castello’, ma a breve non sarà più così, visto che da Settembre una nuova casa entrerà a far parte della famiglia #suveretoexperience. La nuova casa sarà on-Line a partire dal 21 Settembre ma niente cambierà nel nome del sito e del ‘brand’ che le racchiude entrambe.


Abbiamo affidato la realizzazione di questo logo pittorico a Fernanda, di Panico Botanico, che oltre alla versione grafica ha realizzato a mano un timbro in legno con questo stesso disegno.

Queste le parole di Fernanda:

Creare un logo è sempre una avventura interessante, che mette in campo non solo competenze tecniche, ma prima di tutto competenze emotive. Il logo è il simbolo di una attività, ma quando parliamo di piccole imprese diventa un condensato di significati intimi e sentiti, che devono rispecchiare nel profondo non solo l’attività, ma anche i mondi interiori di chi l’ha creata e la porta avanti con dedizione. Ed è in questa intimità che mi ritrovo ad entrare quando creo un logo, con delicatezza ed empatia, mantenendo però un occhio sempre puntato sulle necessità tecniche.

Per il logo de “La casa nel castello” Diana e Gabriele mi hanno chiesto di ispirarmi a una stupenda mattonella in ceramica che già avevano adottato come loro simbolo. La sfida qui era restituire l’atmosfera di quell’opera con una tecnica completamente diversa (l’illustrazione digitale), che si prestasse bene all’uso moderno che necessariamente un logo deve svolgere.

Ho deciso di mantenermi il più possibile fedele al disegno della mattonella e di utilizzare i toni azzurri che caratterizzano la ceramica. Per rendere la profondità del paesaggio ho giocato con sfumature via via più chiare, come fossero le velature di un dipinto rinascimentale. In questo modo i colori piatti del disegno digitale possono ingannare lo sguardo, richiamando il degradare delle dolci colline toscane.

La seconda sfida di questo logo era convertirlo in timbro attraverso la tecnica dell’incisione a rilievo su gomma. Nuova tecnica, nuovo linguaggio, nuova traduzione. E come in ogni traduzione, la necessità di fare molta attenzione a non storpiare il messaggio e il suo tono.

Essendo l’incisione la mia tecnica prediletta questo passaggio scivola sempre più fluido, ma è interessante accostare il timbro alla mattonella originale e chiedersi: ho rispettato quell’intimo messaggio originale?

Ceramica, illustrazione digitale, incisione. Tre mondi distanti, tre linguaggi diversi, un’unica voce, che parla di paesaggi in cui lo sguardo può perdersi, di semplicità, di quiete e di un luogo in cui sentirsi a casa.